... all'undicesimo della ripresa eccolo scendere agevole e felpato sulla fascia sinistra, si avvita su se stesso, esegue un loop, dimentica la palla quattro passi indietro, ma la aspetta sicuro e beffardo... eccola, è tra i suoi piedi, fresca, tonda, soda... ma un vuoto di memoria lo induce alla riflessione: perchè stava lì quella fresca sera autunnale, in mutande e maglietta, sudato e puzzolente? Attorno a lui volti sconosciuti lo incitavano: "e passa sta cazzo de palla!!!!! ma che 'tte sei rincojonito??" Non li conosceva, non sapeva perchè lo chiamavano e lo ingiuriavano, gli urlavano dietro frasi irripetibili. Poi un intervento a forbice del terzino destro lo riportò alla realtà: la contusione e la distorsione conseguenti all'intervento assassino gli dolevano, certo; ma era tornato!!!! Era di nuovo in campo, anche se i suoi compagni lo avevavo scalciato fuori dalla riga bianca, all'altezza del corner, per non intralciare la ripresa del gioco. Ma era tornato. Si rialzò faticosamente, squassato dal dolore e nell'insofferenza di tutti gli altri mutandati. Camminava a fatica e gli occhi gli si riempirono di lacrime: erano di gioia. Stava finalmente riassaporando l'emozione dei dolori da footbal: guadagnò la panchina in preda all'euforia e una volta seduto iniziò a massaggiarsi la caviglia; erano anni che non assaporava queste gioie. Si leccò l'abrasione come un cane. Poi salutò tutti, si diresse verso la doccia ma non lo rivide più nessuno.

lunedì 5 gennaio 2009



Un Poeta un'anarchico del calcio degli anni 60, un Maradona Italiano degli anni 60: 

la vita della farfalla
Calciatore-artista. 
La domenica sera dopo la partita dipingeva e dovunque avesse giocato riprendeva la sua Rolls Royce ( una vecchia balilla ristrutturata ) e con un mangianastri tornava a casa ascoltando la musica dei Beatles
Impossibile imbrigliare Gigi Meroni in unica definizione. Impossibile portare dentro schemi precisi un personaggio così multiforme, 4 anni della storia del calcio Italiano " il vero calcio ". Il vecchio Nereo Rocco aveva detto che a 25 anni avrebbe raggiunto la sua maturità calcistica ..........purtroppo morì a 24 anni .
Giocatore granata di quel Toro gagliardo e sanguigno alla richiesta di Edmondo Fabbri allora allenatore della Nazionale " Se ti tagli barba e capelli la maglia numero 7 è la tua " rispose che il calcio non poteva portargli via anche quella parte di scelte private .
Un grande , una parte del sessantotto 

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