... all'undicesimo della ripresa eccolo scendere agevole e felpato sulla fascia sinistra, si avvita su se stesso, esegue un loop, dimentica la palla quattro passi indietro, ma la aspetta sicuro e beffardo... eccola, è tra i suoi piedi, fresca, tonda, soda... ma un vuoto di memoria lo induce alla riflessione: perchè stava lì quella fresca sera autunnale, in mutande e maglietta, sudato e puzzolente? Attorno a lui volti sconosciuti lo incitavano: "e passa sta cazzo de palla!!!!! ma che 'tte sei rincojonito??" Non li conosceva, non sapeva perchè lo chiamavano e lo ingiuriavano, gli urlavano dietro frasi irripetibili. Poi un intervento a forbice del terzino destro lo riportò alla realtà: la contusione e la distorsione conseguenti all'intervento assassino gli dolevano, certo; ma era tornato!!!! Era di nuovo in campo, anche se i suoi compagni lo avevavo scalciato fuori dalla riga bianca, all'altezza del corner, per non intralciare la ripresa del gioco. Ma era tornato. Si rialzò faticosamente, squassato dal dolore e nell'insofferenza di tutti gli altri mutandati. Camminava a fatica e gli occhi gli si riempirono di lacrime: erano di gioia. Stava finalmente riassaporando l'emozione dei dolori da footbal: guadagnò la panchina in preda all'euforia e una volta seduto iniziò a massaggiarsi la caviglia; erano anni che non assaporava queste gioie. Si leccò l'abrasione come un cane. Poi salutò tutti, si diresse verso la doccia ma non lo rivide più nessuno.

sabato 29 novembre 2008

FINALMENTE L'ORARIO PARTITA:

LUNEDI 01-12-2008
Sant'Eligio
ORE 21,30
ESCHILO 1
( VEDI PIANTINA )
CAMPO DA CALCIOTTO PRENOTATO A NOME "ALBANESI".
L'ORARIO RIPORTATO E' QUELLO DI INGRESSO IN CAMPO.
STATE BUONI SE POTETE.

martedì 25 novembre 2008

Campo Neutro.

Ohhh! Very Chic!!

Serata di gran Gala ieri sera al fiammante centro sportivo Eschilo1, che è stato il palcoscenico dell’attesissimo derby tra Gialli e Ramarro’ssi. Le squadre hanno quindi giocato in campo neutro. Dall’ipercriticato e malandato Eschilo2, rustico, umido e campagnolo, ci si è quindi trasferiti nella nuova struttura, moderna, accogliente, climatizzata e di pregevole fattura. Ma non tutto è andato per il meglio.

1) La Hall: lussuosissima. Tempestata di specchi, strass e pareti mobili è il cuore della struttura sportiva. Ma la temperatura in alcuni angoli raggiungeva i 45°C e questo, sebbene inducesse molte avvenenti fanciulle a girare in mutande, per la gioia dei testosteronici atleti, nondimeno ha causato loro un primo tracollo. Erano infatti talmente bardati per affrontare il gelo esterno che al momento di attraversare la Hall alcuni sono svenuti per la forte e repentina evaporazione di umori. Reidratati con infusi di ginepro e mangrovia sono poi regolarmente scesi in campo tutti quanti.
2) Il fondo di gioco: composto da un prato sintetico in elegantissimo Tweed, nella variante scozzese Tartan ( di seguito il link al sito sul quale potrete veramente divertirvi a comporre un tessuto Tartan a vostro piacimento: http://www.tartanmaker.com/ ) ha causato numerosi problemi di vista a tutti i giocatori. Infatti è ormai assodato che la “spigatura” troppo fitta e lo scarso contrasto “verde medio-verde chiaro” disturbano il calciatore amatoriale che anziché concentrarsi sull’azione di gioco preferisce mettersi a contare le righine con conseguenti episodi di vertigine e di disorientamento.
3) Le righe del campo: realizzate in soffice vigogna di prima qualità, morbidissime e piacevolmente calde al tatto, ma malamente posizionate a 35 centimetri sotto il piano di calpestìo, hanno costretto i calciatori ad intervallare corsa e saltelli fino allo sfiancamento. Pochissimi atleti sono riusciti a rompere il fiato, tutti gli altri hanno avuto bisogno del respiratore artificiale ed in due casi si è ricorsi alla camera iperbarica. Solo a fine gara ci si è accorti che mancava all’appello un calciatore, che pare sia stato inghiottito in uno dei crepacci in cui è alloggiata la vigogna, durante una fuga sulla fascia destra.
4) Le porte: se ne sono contate almeno 12. Due erano regolamentari, orientate da Nord a Sud, ma inizialmente i portieri si sono rifiutati di prenderci posto perché troppo ampie e perché il rivestimento retrò dei pali non legava col completo sblusato dei due gol-keeper. Altre quattro erano con altezza pari ai 3/5 di quella regolamentare e larghezza di 5/16 inferiore, sicché valide, ma troppo esposte ai monsoni australi per cui, dopo accurata ispezione, sono state scartate. Altre quattro ancora, ricavate direttamente per imbutitura sulla recinzione del campo, risultavano essere fuori norma, essendo alte appena 1/5 dei 5/23 dell’altezza regolamentare e larghe poco più di radice di 7 alla 2 potenza. Si è ripiegato allora sulle ultime due, di misure perfette ma incassate nel suolo di gioco, tanto che le traverse erano appena appena visibili, e blindate. I portieri hanno avuto buon gioco sugli attaccanti, ma non hanno potuto seguire la partita, e anzi nei momenti di maggior pioggia hanno dovuto spalare l’acqua e la fanghiglia che si formava nella loro trincea.
5) L’illuminazione: le tecnologie a disposizione sono state piegate all’esigenza estetica del quartiere Axa, zona molto signorile del sud-est di Roma. Per cui al posto dei classici proiettori si è optato per una serie di lampadari a diciotto bracci di Murano e ad una sessantina di appliques laterali in bronzo, raffinatissime. Tutti i lumi sono alimentati a petrolio e dall’esterno il campo ha un aspetto pregevole, molto intimo, soft. Ma in campo non si vedeva una ceppa ed il fumo di tutti i moccoli a petrolio causava irritazioni alle vie oculari ed alle mucose. Inoltre a fine gara le due squadre hanno dovuto versare un supplemento per la riparazione di alcuni candelabri d’epoca, posti vicino alla riga mezzana, che sono stati demoliti durante la partita.
6) Gli spogliatoi: vera chicca del complesso sportivo, sono stati realizzati dallo studio associato Bekk & Bauer & Sepp & Maier di Dresda che si sono avvalsi delle migliori tecnologie costruttive, non senza un occhio di riguardo alla bio-edilizia. L’idea vincente è stata quella di assemblare a cazzo di cane una serie di corridoi paralli tra di loro per offrire la massima profondità visiva, collegandoli con un’altra fittissima rete di sottopassaggi sempre paralleli tra loro. I soffitti sono stati ribassati, per inserire uno strato di materiale isolante e favorire il contenimento termico, e la loro quota massima è stata posta a 147 centimetri a tutto vantaggio del senso di profondità di tutto l’insieme, anche se poi costringono a camminare ingobbiti. Le porte e gli infissi sono in viper-glass ghepardato, un materiale riciclato che lascia vedere da fuori senza peraltro riuscire a vedersi da dentro. Gli arredi sono in smidollite, firmati dall’architetta Floe Valsecchi, dello studio Floe&Valsecchi&Floe& ecc… ecc…. che con un’opera mirabile ha recìso ed intessuto uno ad uno i fuscelli di smidollite indiana, curvarndoli ai suoi desideri con antiche tecniche tantriche; indi li ha tinteggiati amorevolmente uno ad uno in tutte le sfumature del fucsia, ed infine glieli hanno fatti posizionare all’esterno del complesso sportivo per non rovinare la profondità visiva degli spogliatoi. Analogamente è stato fatto con le docce, che all’interno avrebbero volgarizzato il gioco prospettico dell’opera, e dunque sono state posizionate all’aperto, rifornite tuttavia di sola acqua fredda in omaggio ai sani principi di una volta.
7) Era ovvio che tutto questo mandasse a puttane la partita….
8) Torniamo all’Eschilo 2 !!!!

lunedì 24 novembre 2008

Il portiere: ecco il nuovo acquisto dei Ramarro'ssi!!

venerdì 21 novembre 2008

ATTENZIONE: CAMBIO ARENA!

ATTENZIONE: LA PARTITA DI LUNEDI 24 NOVEMBRE SI SVOLGERA' AL CENTRO ESCHILO 1, VIA ESCHILO 85, AXA, ALLE ORE 21:00
PRENOTATO A NOME "ALBANESI"

giovedì 20 novembre 2008

Le conseguenze della lunga notte

Mai visto niente di simile!
Siamo arrivati allo sprofondo.
La morale è finita sotto le scarpe!
IO NON CI STO! Non ci posso stare!! Non ci starò!!! Non ci starò stato!!! Non ci avrò stato!!!!!
Propongo una rifondazione della squadra basata su regole etiche, di fratellanza, di amicizia, ALTIMENTI IO NON CI STARO’!! E se anche voi ci starete, io invece non ci starò e lo griderò al vento quello che è accaduto!!!
Una volta, Cristo Santo, ai miei tempi, Dio ‘Bono, quando qualcuno rubava qualcosa negli spogliatoi volava subito da Nando, il ricettatore e la somma ricavata veniva usata per la partita dopo, cazzo, a beneficio di tutti…!!! Quella sì che era fratellanza, solidarietà, rispetto…
Una volta, Santissimi Numi, ai miei tempi, per Diana, quando uno anziché presentarsi al campo andava a “signorine”, cazzo, prima avvisava tutti gli altri: vuoi per non farsi sgamare dalla consorte, ma soprattutto per fare un’ammucchiata unica, tra amici,
e tutti insieme s’andava ad intingere i pennelli….
Ora è finito tutto, non solo non si stecca il bottino, ma neanche si dividono più le prede, fossero anche semplici viados…
Di questo passo la squadra si sfascerà,
il futuro diverrà grigio,
la recessione incalzerà,
si apriranno falle nelle strade,
il mare salirà di livello e sommergerà tutti,
i treni resteranno fermi nelle stazioni,
gli aeroplani saranno ingovernabili,
i robot prenderanno il potere,
i vulcani erutteranno succhi gastrici,
ci saranno morìe di pesci,
il colesterolo la farà da padrone,
si girerà armati fino ai denti,
la giustizia sarà amministrata da Alfano e forse, forse,
il presidente del governo sarà Berlusconi!!

IO NON CI STO, AMICI, TORNIAMO INDIETRO FINCHE’ SI PUO’…
Forse per questa volta riesco a perdonarvi, anche se il precedente è stato creato e voglio ben vedere chi avrà l’ardire di telefonare a partita iniziata per dire che “ho avuto da fare…” o chi, dopo la partita, fuggirà alla chetichella con ai piedi scarpe di chissà chi altro, di chissà quanti numeri più grandi...

mercoledì 19 novembre 2008

Due Calzini: Ladro o remake di "Balla coi Lupi"?

Dire che sui campi di calcio, professionisti e amatoriali, le avevamo viste tutte non corrisponde al vero. Possiamo affermare con certezza pressoché assoluta che si tratta di un grosso falso storico. No, non le abbiamo viste tutte e non le vedremo tutte ancora. NO. Io dico NO. NON CI STO!
Quello che è accaduto nell'immediato dopogara chiude una delle pagine più cupe della solidarietà umana, della fratellanza e del "volemose bene". Ma al tempo stesso è un lacerante grido di speranza. E' come dire, ora e sempre: "NO. NON CI STO!".
Del resto gli armadietti, a scuola come nelle palestre, sono stati da sempre il teatro preferito dai grandi campioni, del tackle o della criminalità. A margine, sempre, di piccoli e grandi drammi amorosi. Cotte mai confessate, infatuazioni a senso unico e cocenti delusioni, ma anche bigliettini e occhiate furtive preludio a romantiche storie o a maliziosi pensieri.
A pochi minuti di distanza dalla straordinaria performance sul campo, Martinis mette in scena un fuori programma da vero fuoriclasse: continuando a parlare con Albanese Claudio I fruga nella gettonatissima borsa di Maturani e ne estrae i due calzini Dublo in filo di scozia sfavillanti. In un istante tutti finalmente ricollegano il motivo per cui Martinis abbia giocato l'intero incontro sotto lo pseudonimo di Abele Bikila e a piedi scalzi: scaltro nella vita come in campo, fin dal parcheggio aveva programmato il gesto sopraffino, non per lasciare il Maturani in mutande bensì senza calzini!
Il finale è un'epopea degna dei migliori condottieri: li guarda, li accarezza se li infila. Maturani, che aveva appena investito parte della sua tredicesima non detassata nell'acquisto ad un'asta su ebay per l'ultimo paio di calze per uomo prodotto dalla strepitosa DubloFilati, accortosi della maestria dell'Arsenio Lupin de Noantri, accompagnato misteriosamente da un assolo acustico di Francone Mussida lancia il suo avvertimento a Martinis:

"... COTONE COMUNE ... PER GENTE SPECIALE ...
COTONE SPECIALE ... PER GENTE COMUNE ...
... MA E' LA BORSA SBAGLIATA!!"


Leotta si pente e implora il perdono

Riceviamo e pubblichiamo il pentimento e la richiesta di perdono di Leotta appena fuggito da Guantanamo su una gomma di camion usata in mezzo all'Atlantico
Vi chiedo sentitamente scusa e, da amici e compagni come voi, è questo il sostegno che mi sarei aspettato . Chi di noi non ha per un attimo ceduto alla tentazione del bottanonetrans della pineta , poverino/a aveva bisogno di compagnia stava staccando dal turno 13,30/20,30 e Peppino A Mare era là con i suoi richiami di antipasti gustosi, seppie con carciofi, polipetti affogati e salmone agli agrumi ,per non parlare dei primi ,linguine ai gamberi e moscardini, orecchiette gamberi e zucchine . Certo Alvaro , il trans della pineta era un pò appariscente e mi dovevo aspettare che qualche paparazzo mi vedesse .....ma che volete ormai vittima da anni dei ricatti del duo Mora/Corona sono abituato , ma da voi amici miei di una vita non mi sarei mai aspettato un sostegno di siffatta maniera .... la mia vicenda resa pubblica sui media e sul blog posta all'attenzione del grande pubblico .La triste realtà, oltre ad aver conosciuto le privazioni di Guantanamo è che con molta probabilità questo causerà la mia seconda separazione . Si perchè l'SMS lo aveva mandato Cossiga, senatore attento ai drammi dell'umanità e vicino a quei corpi dati per deceduti da un pezzo e oramai cacciato di casa e scappato sì da Guantamano vivo , ma pur sempre nella pineta! E meno male che ci sono i focheracci a riscaldare, in attesa contando i giorni e le ore per riproporre la mia vendetta sul campo ....naturalmente al centro Eschilo!!!!
Vi ringrazio tutti ed imploro il vostro perdono.
Leotta.

martedì 18 novembre 2008

Leotta trasferito a Guantanamo!

Leotta nel carcere di massima sicurezza di Guantanamo

Sono 500 divisi in 3 categorie: ritardatari, non rispondenti e 100 irriducibili in isolamento per non essersi presentati alle partite di calciotto


Sono le anime perdute della guerra contro i fannulloni. Quattro ore dopo essere stati catturati sulle strade in fuga dai campi di gioco, le varie centinaia di convocati non presentatisi detenuti a Guantanamo si trovano intrappolati in una “legal no-mans’s land”, in una terra di nessuno dal punto di vista legale. Nel corso di una rarissima visita che io stesso ho potuto effettuare questa settimana a Camp Delta (la rete di edifici supersorvegliati nei quali i prigionieri sono alloggiati), ho visto detenuti di età e retroterra culturali molti diversi che stanno ancora cercando di adattarsi in qualche modo al loro incoerente mondo su un’isola caraibica.

"Da Peppino ci andavo per mangiare il pesce. Non è la vicinanza al mare che fa da garante di un buon ristorante: nel piatto ci trovavo le pietre pomici, sabbia, persino qualche alga bollita. Le vongole come le pescavano così le giravano nella pentola. Una garanzia di freschezza, una roulette russa d'infezione. E questo rischio lo correvo volentieri" sono le prime dichiarazioni di Leotta appena sbarcato alla base.

I detenuti provengono da 44 paesi diversi, si parlano in tutto 17 lingue differenti. Sono stati tutti catturati nel corso dell’operazione "Enduring Soccer Freedom", la campagna militare guidata da Adriano Galliani.

Il Calciotto de Noantri


Partita Combinata ?

L'ombra del calcio-scommesse

Fin dal primo minuto si è capito che la partita non avrebbe offerto molto, due squadre di media classifica senza più problemi di retrocessione e senza velleità di vittoria finale o di ingresso nelle coppe europee. L’arbitro ha esitato persino a fischiare l’inizio della partita, giacché aveva intuito che si sarebbe andati in braccio alla mediocrità. Il sospetto della “combine” giunge direttamente da Luìs Alvarez Menozzi, allenatore dei Ramarro’s”ssi che dopo la partita chiosa: “ El Picchetto es el picchetto…”

LA CRONACA

1° min. I Gialli battono il calcio d’inizio ma la palla rotola a fatica in fallo laterale.

5° min. I Ramarro’s”ssi avanzano stancamente a centrocampo, con un fraseggio sterile. La
palla sfugge al controllo di Dei.

19° min. Calcio d’angolo per i gialli: l’incornata di Albanese Claudio Roberto supera la recinzione del campo. Di almeno tre spanne.

29° min. Punizione ai Ramarro’s”ssi: serie di finte rincorse da parte di tutti i componenti la squadra, alla fine nessuno batte il calcio di punizione e l’arbitro fischia un fallo di ingorgo. Sul ribaltamento di campo due dei Gialli “cappottano” a centrocampo e l’arbitro ammonisce i due allenatori.

38° min. Il Pasticcere sfugge al controllo dei marcatori, sfugge alla chiusura del libero, dribbla il portiere, evita il fallo, si riavvita su se stesso, dribbla il mediano incontrista, scarta nervosamente a destra, s’imbatte nella linea di centrocampo dei Ramarro’s”ssi e intesse una discussione sul concetto di “palla ovale”, poi vola dalla mediana verso la porta, si accorge che è la sua e allora torna indietro, e ri-scarta la linea mediana, e di nuovo i difensori e ancora una volta il portiere. E siamo al 45° minuto: l’arbitro fischia la fine del primo tempo prima che egli possa concludere nella porta sguarnita, della propria squadra.

49° min. In un attimo di baldanza fisica Ascioti si invola sulla fascia, chiama la palla e la palla gli risponde per le rime ma non si intendono e termina tutto in un nulla di fatto.

58° min. E’ la volta di Galanti… L’esordiente dimostra tutte le sue qualità avviluppandosi in un groviglio di gambe avversarie. Ne uscirà venti minuti dopo esausto ma soddisfatto pur se lievemente acciaccato. Fa cenno all’allenatore che può continuare e si rilancia nella mischia.

62° min. Cinti lascia i pali al quale era stato legato dai suoi compagni per evitargli l’infortunio. Prende palla sulla destra e taglia a sinistra. Poi, come impazzito, ritorna a destra, lasciando però la palla a sinistra: la finta riesce e per 7 minuti si gioca senza pallone nella migliore tradizione del calcio totale di scuola olandese. L’arbitro, esterrefatto, ammonisce a casaccio, pur nella certezza che prima o poi beccherà il colpevole.

69° min. GOLLLL!!! L’azione dei Ramarro’s”ssi è esemplare. Rilancio del portiere, si avventano tutti e otto sulla palla e appena rimbalza si allontanano tutti a velocità incredibile, per ritornarci sopra al rimbalzo successivo ancora più velocemente e così via fino per sei-sette volte fino ad accompagnarla nella porta avversaria, dove il portiere avversario non può nulla. 1 - 0

83° min. La partita si rianima. I gialli in pressing sfiorano più volte il pareggio, soprattutto col tiro di Gianfranco Mister K che abbatte il lampione alla sinistra della porta avversaria fulminando tutti e sei i proiettori alogeni.

84° min. RADDOPPIO!!!! Bomber Galanti, sfruttando il buio, ruba palla al limite dell’aria e se la lancia sulla fascia. Una volta raggiunta la manda ancora più in profondità e giunto all’altezza della bandierina se la crossa. Carponi guadagna il centro area e di testa insacca!!! 2 – 0

89° min. Giungono in campo le prime notizie della notte brava di Leotta e subito viene creata una commissione d’inchiesta per capire chi era la signora in compagnia del famoso calciatore ( per approfondimenti vedi articolo successivo ).

90° min. +1 Gialli mai domi!! Il lancio di quaranta metri di Albanese Claudio Claudio viene rispedito al mittente da Andrea Dei. Albanese rilancia di nuovo, e stavolta fa quarantacinque metri ma Dei non si lascia sorprendere e ribatte al centimetro. Allora Albanese Claudio Claudio carica una bordata da 74 metri: record mondiale, pallone disperso nella macchia e tutti negli spogliatoi.

Leotta fuori rosa!

Leotta fuori rosa a tempo indeterminato.
Fa mandare un SMS dalla moglie per contrattempi a partita iniziata e poco più tardi viene avvistato sui tavoli di "Peppino a mare". E non era con la moglie!
Infuriato il Mister e tutti i suoi compagni. Ancora più infuriati gli avversari che lo denunciano per danno erariale. Interviene anche la Finanza. Rivissute le notti di "Romanzo Criminale".


Doveva essere una serata speciale ed è finita tra le polemiche e gli insulti e 92 denunciati a piede libero. Non sarà facile ricucire lo strappo che si è verificato nello spogliatoio dei Ramorro'ssi: Leotta preferisce andare a puttane, in barba alle disposizioni del pacchetto sicurezza, e viene rilevato prima dall'autovelox, poi dal radar militare di Pratica di Mare, dal suo cellulare che, per quanto spento, continua ad invìare segnali di posizionamento alle celle di rilevamento GSM, dalle telecamere a circuito chiuso dei bancomat, e dalla CAI (Centrale Antirischi Interbancaria) quando cerca di pagare il conto con la sua CartaSI con plafond esaurito.
Tentando di darsi alla fuga, il Jerry Lewis de noantri, viene inseguito prima da "Peppino a Mare" che tenta di infilzarlo con un pesce spada pescato un paio di anni prima, poi dalla signora di strada appena si è resa conto che toccava a lei pagare la cena, e poi via via da tutti gli altri compresi i parcheggiatori abusivi ed i bracconieri della tenuta Presidenziale. La fuga prosegue a piedi sulla spiaggia dove calpesta le numerose coppiette appartate che subito si uniscono alla grande caccia. L'aviazione fa decollare 2 Aermacchi Singer del 1922 e 2 Tornado da crociera che lanciando un paio di missili cruise tattici assestano un bel colpo ai due menischi mediali del fuggitivo mentre Torvajanica veniva rasa al suolo. Trasportato in eliambulanza alla clinichetta del Lido viene operato senza anestesia perché sprovvisto di copertura assicurativa sanitaria.
Il tecnico dei Ramarro'ssi, Luis Alvarez Menozzi detto "El Tanghero", appena saputo dell'accaduto ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Roberto Leotta è l'eroe di tutti i fannulloni!".
Captata la parola "fannullone" il ministro Brunetta ha immediatamente attivato dei tornelli di controllo sulle palpebre dell'Andrade dei Castelli a mezzo della tecnologia RFID per verificarne la ripresa dell'attività cerebrale.
Delusione ed incredulità tra i compagni di squadra. Dei fa notare che "...la sua assenza l'abbiamo notata soltanto quando ce l'ha notificata la Guardia di Finanza ..." mentre tutti gli Albanesi hanno detto in coro "Abbiamo avvertito la sua assenza perché i palloni fuori dal campo non venivano recuperati in fretta creandoci parecchi problemi nelle ripartenze". Laconico Il Pasticciere: "Adesso ho capito perché non aiutava i compagni al posto mio!".
L'abbiamo visto per l'ultima volta all'ingresso del portone di Regina Coeli mentre inciampando sul famoso gradino cadeva e si fratturava la clavicola, il femore ed il quinto metatarso e veniva preso a calci dai secondini.
Nessuno sentirà la sua mancanza e probabilmente nessuno si ricorderà di lui.


Augusto Druso - Il Calciotto de Noantri

lunedì 17 novembre 2008

Ultim'ora: Formazioni.

Squadra Gialla:

1) Albanese Claudio
2) Albanese Claudio Antonio
3) Albanese Claudio Roberto
4) Albanese Claudio Il Pasticcere
5) Paulo Roberto Falcao
6) K Gianfranco
7) Dei Andrea
8) Leotta Roberto

Squadra Gialla:

1) Ascioti Massimo
2) Carnicelli Sandro
3) Cinti Massimo
4) Di Giacomo Andrea
5) Martinis Gianluca
6) Maturani Sandro
7) Natale Graziano
8) Ortu Toni

giovedì 13 novembre 2008

La risposta del fuoriclasse dei Gialli a Il Pasticcere

Riceviamo e pubblichiamo la risposta di Monterisi al tiraemolla dei Rossi: "Altro che Il Pasticcere: io gioco e suono con una gamba sola!"



mercoledì 12 novembre 2008

Razzismo latente!!

Il Pasticcere accusa: atteggiamento discriminatorio nei miei confronti. Potrei accettare le proposte come skipper del Team New Zealand per la prossima Coppa America!


Alla fine non ce l'ha più fatta e rivolge accuse a tutti: ai suoi compagni di squadra, agli avversari (in particolare se la prende con Cinti), agli assenti cui rimprovera un assordante silenzio e prolungata latitanza, ed anche ai giocatori dei campetti adiacenti, ai lavoratori del bacino aeroportuale, agli studenti. Ma l'accusa più pesante la rivolge al Presidente del Consiglio: "Sono l'unico cui non ha dedicato neppure una battuta, una carineria!".


E' un fiume in piena Il Pasticcere all'indomani della sua più esaltante partita della stagione. E' deluso. Nonostante i 31 goals in meno di 7 minuti non digerisce la sconfitta contro i Gialli. "Non pensavo che, oltre a dover segnare, avrei douto spingere la macchina da solo per tornare a casa. E' un gesto di inqualificabile segno razzista e discriminatorio. E non sono neppure appena appena abbronzato! E perché il Premier continua a tacere? Perché non mi dedica mai una carineria? Perché quando è venuto in visita il Presidente del mio paese ha portato con sé il Porceddu e Renato Soru? Cosa non ho io in confronto a Ronaldinho, Pato, Kaka, Jair, Junior, Rivelino, Jairsinho, Leao, Socrates, Lato, Szarmach, Gadocha, Deyna, Tomaceskij, Haan, Rep, Rensenbrink, Cruijff, Krol, Rijsbergen, i gemelli Van de Kerkohf, i gemelli Ruggeri e i gemelli del gol? Non credo che abbia qualcosa in meno di loro ... a meno che il confronto si sposti con Gigi D'Alessio dove non posso competere. E' solo razzismo! Perché i Gialli, ogni volta che tocco il pallone lo cambiano? Perché quando il pallone mi capita tra i piedi mi diventa nero? Io non sarò mai il protagonista di un film di Spike Lee. Io non ce l'ho con i Portoricani o gli Italiani. E non ce l'ho neppure con Renato Maroli passato una decina di anni fa all'Ajax Tornado Bianco, rubandomi l'ingaggio. Ma adesso basta lo dico io e se entro i prossimi 79 milioni di trilioni di trilioni di minuti il Premier non mi dedica una battuta o una carineria la prossima partita la giocherò contro il clan degli Albanesi!".


Augusto Tiberio Druso - Il Calciotto de Noantri

Geniali !


I Ramarro's"ssi sbancano!

Il Bolzaneto si inginocchia ai campioni.

Biscardi: "Ingredibbile"


Non ci sono più parole per raccontare quella che ormai è una cavalcata epica dei Ramarro's"ssi. Confermano grinta, qualità di gioco, miglior attacco, miglior difesa e soprattutto una condizione atletica superiore. All'Eschilo's Arena, stavolta a soccombere è il Bolzaneto, il fanalino di coda in formazione più che rimaneggiata, ma che ha dato filo da torcere per tutto il primo tempo. L'allenatore del Bolzaneto, ricordando che i suoi migliori giocatori sono tutt'ora in infermeria dopo il derby di 5 anni fa con la G8-Celeron, non ha comunque obbiettato nulla. Si è limitato a ricordare che i punti persi per strada dalla sua squadra non sono quelli dell'altra sera: "Eravamo venuti all'Eschilo non certo puntando alla vittoria, c'era troppa differenza di qualità tra noi ed i Ramarro's"ssi. Finché siamo stati sullo zero-a-zero andava anche piuttosto bene, e qualche opportunità l'abbiamo avuta. Poi, dopo il loro vantaggio siamo crollati. D'altra parte ad inizio campionato avevamo una rosa di 90-100 giocatori validissimi per poter competere su vari fronti, anche perché avevamo avuto una soffiata che i prossimi G8 sarebbero diventati G20 e dunque occorreva avere rincalzi all'altezza della situazione. Poi, un po di sfortuna (l'ingaggio di Stellino che è sfumato, Minozzi che se n'è andato sbattendo la porta, Piersilvio ancora convalescente) ed un po i lunghi tempi di recupero degli stranieri (quasi tutti ancora ancora ospedalizzati) hanno fatto sì che noi si stia in ultima posizione. Ma non ho nulla da rimproverare ai miei uomini: sono ottimi incassatori." Sulla partita non molto da dire, salvo le solite sottigliezze tattiche dei Ramarro's"ssi che in questa partita hanno raggiunto livelli sublimi. Per tutto il primo tempo hanno lasciato sfogare i giocatori del Bolzaneto, i vari Albanese (Claudio, Claudio Gianpaolo, Claudio Roberto e Claudio Antonio) ed il capocannoniere, il Pasticcere, che ha anche messo a segno una tripletta degna di nota, ma inutile. Poi, nella ripresa iniziava lo spettacolo: per piegare la resistenza psichica del Bolzaneto, Cinti si immolava e zoppicando e bestemmiando come un servo della gleba si incamminava verso gli spogliatoi lasciando in inferiorità numerica i Ramarro's"ssi. Ma la mossa era indovinata!! Infatti il Bolzaneto, pensando di avere partita facile dopo l'uscita di Cinti, si rammolliva, ma ancora rimaneva in partita, mentre i Ramarro's"ssi, orfani di Cinti invece crescevano e non poco. Pochi minuti ancora e l'allenatore dei Ramarro's"ssi, Luis Angél Menozzi, veniva sorpreso a parlottare coi suoi giocatori e sull'azione successiva era Fabio Botta-De Vita ad accasciarsi dal dolore e con le mani sul polpaccio sinistro subentrava in porta a Natale. A questo punto il Bolzaneto si illudeva ulteriormente di poter vincere e abbassava ancora il ritmo della gara, ma erano i Ramarro's"ssi, orfani ormai di due titolari a migliorare ancora l'intesa e ad andare in vantaggio con un fraseggio Dei-Di Giacomo-Dei concluso sotto al 7 da Di Giacomo e Dei insieme. Il più era fatto, il Bolzaneto tronfio di presunzione credeva ancora di poter rimontare agevolmente la partita, e quì l'intelligenza tattica di Leotta dava il colpo di grazia ai liguri: senza nessun motivo di gioco, o contrasto, o fallo avversario (come d'altro canto era successo per Cinti e De Vita) stavolta era Leotta ad accasciarsi al suolo dolorante, anche lui con le mani sul polpaccio ed anche lui si ritirava in porta a bestemmiare tra se e se. La partita era chiusa: Dei e Di Giacomo, rimasti ormai soli in campo, potevano esprimere tutto il loro potenziale ed in breve avevano facilmente ragione di un Bolzaneto ormai incredulo e rassegnato e chiudevano la partita con un tondo 7 a 5. Luis Angél Menozzi (foto in alto), lasciando il campo tra gli applausi ha commentato: "Muy éstupido el fùtbol, basta marcar una vèz mas de l'antagonista!"

Chiamato in causa, Lui risponde!

Evocato più volte durante un infortunio di gioco, ha rilasciato la seguente dichiarazione su "Il Mondo Creato"
Mi dimentico a lungo di essere Dio: ma la memoria non è il mio forte e devo aiutarla in ogni modo.
Il ricordo di me è tornato mentre in televisione rimiravo una girandola di eventi: un vulcano che esplodeva lava, una gara di sci sulle Alpi, un film che ricordava Parigi di quarant'anni fa, la vita dei bambini indiani, la caccia in Ecuador, un ufficio a Ottawa, un'operazione al cuore in ripresa diretta, un documentario sui pesci nel Mare del Nord, una partita di calciotto amatoriale. La vita mi chiuse in una rete. Quando la macchina da presa girò intorno a un fiore sul fondo del mare, mi ricordai che avevo creato tutto ciò e fui desideroso di primavera e di cieli aperti da ogni lato. Ero pronto a raggiungermi in qualsiasi parte del globo, nell'inverno e nell'estate di me.
Io sono il mio sonno e la mia veglia. Al mattino sono felice di esistere. Pigrizia ed energia si confondono: sono sdraiato sul letto, il mio corpo si muove appena. I piedi puntano all'emisfero nordico, un braccio invade le isole del Pacifico, l'altro si protende verso l'Asia, alla fine si incontrano a est e a ovest della mia persona. Le spalle e la testa affondano verso il cuore della terra, dov'è sepolta una parte di Dio.
C'è in me un vasto territorio d'ombra che ingloba qualsivoglia tenebra del cosmo. l'oceano dell'antimateria è il deposito di quanto io non so di me stesso e vaga possente al mio interno. E' la mia anima opaca, una notte gremita di sogni indecifrabili e il suo buio incute timore. Anche per questo il sole è il mio grande amico.
Mi hanno immaginato come un vecchione dalla barba bianca che non si sa bene che cosa abbia combinato durante un'infinità di tempo. Finché un giorno, apparentemente senza motivo, decise di creare il mondo e si mise a dare ordini e subito le sue migliori creature gli disubbidirono; e fra questi c'era un serpente che non s'è mai più liberato di una bruttissima fama. Altri aggiunsero storie di incesti inverosimili, padri che divorano i figli, divinità tagliate a pezzi e poi rimesse insieme e simili dicerie stravaganti.
In realtà ero un fanciullo abbandonato da genitori ignoti. Dio è un trovatello e non me lo posso scordare neppure se sposassi la regina di Saba, come certo mi sarà capitato. Lo scrissi nella prima versione di una mia autobiografia ed il Papa deve averla letta. Io vengo da non si sa dove e pochi sanno cosa questo vuol dire. Ho l'orgoglio dei figli di nessuno, ma anche la loro insicurezza e un tormento di solitudine e un'istintiva antipatia per chi si trova ingiustamente avvantaggiato. Io mi sono fatto da solo e sopporto a stento i figli di papà e penso che dovrebbero giustificarsi d'essere al mondo. Guardate me, scagliato nell'universo e obbligato a cavarmela senza l'aiuto di alcuno!
Non si può immaginare la mia solitudine prima che incominciasse la vita. Ero chiuso dentro qualcosa che non si poteva definire spazio. Aprivo gli occhi nel vuoto e mi accorgevo della sua nudità: ero chiuso in esso come l'aria nell'aria. Presi coscienza di me nel momento in cui mi accorsi d'essere avvolto nel nulla e sentii freddo al cuore. Quella fu l'origine dell'universo: il mio bisogno di trovar compagnia. Il mondo cominciò con la percezione del mio isolamento e con il mio sforzo per uscirne.
Non so quanto durò quel girovagare nella notte dei tempi, con desideri incandescenti che si raffreddavano e diventavano sassi nel cielo.
A un certo punto non ce la feci più. Mi fermai nella gran tenebra e mandai un grido fortissimo. Era la prima volta che sentivo la mia voce. Vidi il mio grido che si innalzava come una freccia e giungeva in qualche punto là in mezzo ed esplodeva lanciando frammenti che diventavano meteore. Sul luogo dell'esplosione rimase una palla incandescente che sembrava un lampadario nel cielo.
Mi guardai intorno e vidi ben poco: il mio universo mi sembrò straordinariamente monotono e incolore. La delusione fu tale che volli spegnere la luce e tornare al buio. Ebbene non mi fu possibile! E allora mi resi conto, una volta per tutte che non mi era concesso di disfare il già fatto. C'era un limite alla mia possibilità di giocare con il mondo creato. Se creavo qualcosa non potevo distruggerla. [...]
Franco Ferrucci - Il Mondo Creato - Fazi Editore

giovedì 6 novembre 2008

Portieri in arrivo ?




Mi hanno cercato su Facebook due ragazzi che dicono di giocare in porta. Chi ne ha notizie mi faccia sapere, perchè non so se sono bravi.

martedì 4 novembre 2008

Il Campione suona la Carica!!

Rossi RIALZATEVI!!

Dopo la quinta sconfitta consecutiva per 2-0 è caos sul ritiro: l’allenatore lo esclude, Stellino lo ufficializza subito dopo: «Ci è mancata la cattiveria per sfruttare le occasioni. La situazione è difficile e del tutto imprevista. Ma c’è la voglia di reagire» «Facciamo fatica a uscire da questo momento no. Il mio futuro? Continuerò a fare quello che è giusto poi valuterà la società»

Per capire il momento dei Rossi, seguiteci con attenzione. Luis Rober Minozzi sta tenendo la conferenza stampa del dopo partita. Arriva, inevita­bile, la domanda se la squadra, dopo questo ennesimo patatrac, continuerà a rimanere in ritiro. Secco il no del tecni­co, motivato con il fatto che «la squadra ha un blocco psicologico, non credo che andare in ritiro sia la soluzione giusta» . E fin qui, niente da dire. Il fatto è che dopo pochi minuti, in sala stampa si pre­senta anche il direttore sportivo vermiglio, Alfredo Stellino. E, non avendo senti­to nulla di quello che aveva detto "El Tanghero", annuncia «si torna in ritiro» . Risa­te e risolini generali che Minozzi non prende per niente bene. Ribadendo pu­re il suo dissenso sulla scelta del ritiro. Che Stellino, al contrario, difende, consi­derandolo «una presa di coscienza im­portante da parte della squadra in un momento come questo» . Leggetela come volete, in ogni caso una verità ci sta tut­ta, ovvero la parola confusione che, in un momento come questo, rischia di ge­nerare altri guai. Perché il precipizio continua. Non da­te retta a quelli che dicono, da settima­ne, che si è toccato il fondo. Si continua ad andare oltre. Una crisi senza fine con numeri che sono sempre più raccapric­cianti: quinta sconfitta in campionato in cinque gare, ottava su tredici partite uffi­ciali, altri due gol al passivo per una di­fesa che continua ad essere, comunque la si rigiri, la peggiore di tutte. E, proba­bilmente questa è la cosa più preoccu­pante, la sensazione che invece di mi­gliorare, magari anche a piccoli passi, la situazione peggiori di partita in partita. La faccia di Luis Robèr Minozzi è tutto un program­ma. Neppure lui che, pure, qualche pre­occupazione estiva l’aveva manifestata, avrebbe mai immaginato di dover fare i conti con una classifica che, se si volta dietro, mette spavento. Anche se ieri se­ra, nel dopo partita, il tecnico domenicano ha provato a non puntare troppo il dito nei confronti dei giocatori: «Siamo entrati bene in campo, nella prima parte della partita abbiamo creato qualche occasio­ne, ma è mancata la cattiveria sotto por­ta, quella cattiveria che ci avrebbe per­messo di sfruttare almeno una di quelle due palle gol create per ridurre lo svantaggio. Non è successo e quando Ortu ha trasformato in gol quel calcio di punizione, tutta la squadra si è intimori­ta, abbiamo avvertito la paura di perde­re e non siamo più riusciti a fare quello che avevamo fatto sino a quel momento. E, ripeto, fino al gol di Ortu, i miei erano stati bravissimi e avremmo meri­tato di segnare». Riesce difficile essere d’accordo, a meno che Minozzi dia a bravissimi una valenza diversa dalla nostra. Bravissimi sono stati i Rossi degli anni scorsi, quelli che non ci sono più e nessuno, pare, da Pomezia a Monteverde, sa dove possano essere finiti. Tutto sa­rà, visto l’andazzo, meno che semplice uscire da questo incubo senza fine, sen­za contare che ormai anche l’infinita pa­zienza dei tifosi è finita: «La situazione è difficile, questo mi pare chiaro, ed è una situazione imprevista. Questi Rossi hanno bisogno di entusiasmo e tranquillità per giocare bene, in questo momento non abbiamo né entusiasmo, né tanto­meno serenità e questo non facilita una reazione positiva. Io, nonostante tutto, ho visto la predisposizione da parte di tutti a voler reagire, ma un conto è voler­lo fare, un altro è farlo. Facciamo una faticaccia a ribaltare questa situazione e per questa ragione io come primo obiettivo è quello di tenere squadra e giocatori il più sereni possibili. Rispetto al passato ci mancano tante cose, a par­tire dal movimento senza palla. Il mio futuro? La società mi è sempre stata vi­cina, io continuo a credere nel lavoro e in questa squadra, proseguirò a fare quello che ritengo giusto. Poi tutte le al­tre valutazioni, come è giusto, le deve fa­re la proprietà».
Correre è Sport - Augusto Druso

Bollettino Medico






LISTA DEGLI INFORTUNI OCCORSI IL 3 NOVEMBRE E DELLE PRINCIPALI OCCORRENZE MEDICHE PRESTATE IN CAMPO DAL S.S.N. ASL ROMA D. XIII.




Al fine di garantire una corretta informazione a tutti noantri, si pubblica il bollettino medico emesso ieri sera a fine gara. Tutti i dati sono pubblicati in ottemperanza alla legge sulla PrivacydeNoantri.

Roma, addì 03 Novembrio 2008

"Dichiaro sotto la mia assoluta responsabilità di aver eseguito personalmente il controllo medico dei seguenti atleti onde certificarne... ( omissis ) .... costituzione. Dichiaro altresì che tutti i sottoscritti atleti hanno... ( omissis ) ... del protocollo sulle norme igieniche e che di conseguenza vengono reputati totalmente.... ( omissis ).... idonei allo svolgimento della pratica sportiva. Non è stato possibile effettuare la visita sugli atleti ancora privi dell'indirizzo di posta elettronica che vengono pertanto rinviati alla... ( omissis ) ... mediante camera a gas. Seguono referti medici.

ORTU TONI: ha subìto un sovraffollamento adiposo al basso e medio ventre, con esplosione della cinta dei calzoni. Per la massa espressa risultava essere due giocatori in uno, e ciò ha reso impari la competizione. Gli si prescrivono n° 55 giri di campo ante-gara e 215 flessioni post-gara. Riguardo all'insorgenza del tensio-allergene su ambo le scapole non si è ritenuto di dover intervenire per non aggravare la circonflessione lombo-oculare destra. E' tuttavia raccomandato per le prossime partite di indossare lo scafandro elastico del Dr.Gibaud per prevenire possibili sfasamenti vestibolari e per meglio contenere la boiàccòsi endocrina in insorgenza.


ALBANESE CLAUDIO: paragnosi medio-rachitica al vulcro fibiale destro con intumescenze e bulbi a grappolo retrospostati. E' vivamente consigliata una serie di impacchi con infuso di fiore di luppolo e menta rasposa, fino a conclusione dell'evento infettivo. Deve stare distante dal pallone per tre-quattro settimane, anche durante le partite. In caso di ricaduta verrà sottoposto al protocollo Beta con infiltrazioni di cemento Portland pozzolanico ad alta inerzia con addizioni di inserti cromici.


ROBERTO (PORTIERE): durante la partita ha presentato un allungamento oltre norma degli arti superiori e delle falangi delle mani. L'episodio, occorso nel volgere di pochi minuti e protrattosi usque tandem, ha causato l'impossibilità di realizzare reti per la squadra rossa. La soluzione risulterà essere l'imbalsamatura rigida per le prossime tre partite, esclusivamente durante l'orario della gara, al fine di garantire un risultato più equo. Per il resto è rientrato comodamente nei parametri alcolometrici in deroga a quanto fissato dall'autorità preposta. Nulla da eccepire nei valori glicolo-magmatici. Leggera preoccupazione infine per la natura emiòtica del setto porfidiano.


CLAUDIO PASTICCERIO: come Roberto, ha manifestato una crescita abnorme degli arti , ma nel suo caso si è trattato di quelli inferiori. Giunto, dopo 20 minuti, alla statura di 2 metri e 40 ( di cui 1 metro e 80 di sole gambe ) e poco oltre arrivato a calzare una scarpa n° 57, il giovanotto è stato istantaneamente sottoposto ad intervento di azzoppamento a mezzo sega radiale. Gli si consiglia un periodo di riposo assoluto di mesi uno prima di procedere all'incollaggio dei due tronconi riadattati onde ripristinare la sua statura normale. L'intervento sarà eseguito in apnea per non gravare sul mellìme antero-fasico. Per i piedi, data l'impossibilità di intervenire chirurgicamente, gli saranno fatte calzare scarpe ortopediche a scalare dal n° 33 fino al n° 18 per non meno di mesi sette. ( per maggiori dettagli vedere il filmato sottostante ).


MARTINIS GIANLUCA: Fin dai primi minuti è stato afflitto da fenomeni acuti e persistenti di iper-o-vista e balugginìo corneo-lombare, che per la contemporanea presenza degli immancabili occhiali da ascolto lo hanno portato a folle velocità fuori dal campo e/o contro la recinzione della quale non valutava la corretta distanza. Dopo un'ora di lanci e passaggi fuori misura è stato rimorchiato via fiume all'oftalmico di Mestre. Gli è stato prescritto di giocare le prossime partite con la maschera da saldatore a vetro affumicato. Sulle ecchimosi riportate ha da apporre bende bitumate fresche e calde ad intervalli di 3 ore per sei giorni. Regolare il tasso sinòttico pur se con improvvisi accanimenti. Nella media il cazziòma retinato col quale convive ormai da anni.


NATALE GRAZIANO: la parèsi bifida che lo ha sorpreso durante il pre-partita si è protratta per tutta la durata dell'incontro. E' risultato rigido e immobile per tutti i 90 minuti di gioco, salvo alcuni impercettibili movimenti dei bulbi oculari e della lingua. E' sotto osservazione all'Istituto del Sacro Coccige in località Treviri e sarà trasferito quanto prima al reparto di riabilitazione per Grandi Immobili, dove con macchinari evoluti verrà migliorata la sua flessibilità globale specifica e quella torsiometrica generale. Il rientro in campo, sotto applicazione di un tutore corpuscolare integrale, è previsto tra non prima di sei mesi.
CARNICELLI ALESSANDRO: spasmi piliferi, contrazioni agno-cognitive, reticenze biliari, protrusioni lombo-pediatriche, astigmìa ipertrofica al medio livello basale, conduzione renale ed pseudorenale affibbiate, afflizioni ai dotti lacrimali, unghie incarnite, rari episodi di elettrìsmo magnèto-corticale, neurocirrosi espansa benchè semi-ublimata, pàrteno-senodòsi a chiazze ematocraniali, dislentamento carpale, meniscòsi di primo e secondo strato con interessamento dell'apparato frènico, cogliòsi continuata e protratta nel tempo, libido-verminazione del particolato sospeso e conseguente adenobrucellosi urticante, piede retroverso ( quello sinistro ) e retro-parallelo ( quello destro ), fenomeni di slappamento vertiginale acuto con foschìe sierose, globosintesi magneto-stearica in caduta, basso livello lenticolare agevolato da occlusioni colloidee in estrusione limbica. E' pronto per le prossime partite senza urgenze medico-farmacologiche.
MATURANI SANDRO: ha palesato uno scollamento orto-viculo-paroidèo con conseguente afasìa bulbosa; è stato rianimato in campo dal mastro d'ascia e dopo la vulcanizzazione non ha più subìto affossamenti di genere. A negare ricadute trombo-radiali varrà la pena di eseguire infiltrazioni aschèmiche e perischèmiche periodiche a base di radioni e bosoni di Higgs ionico-catalitici. Perseverando lo scollamento si riterrà necessaria una sublimazione in fusto algo-nichèlico con sospensione alchèmica in bagno d'olio d'ulivo a 67°C in appaiamento a strinature déndrocrònofòrmiche.
ASCIOTI MASSIMO: episodi a frequenza crescente di sfarinamento gènito-filico, rare manifestazioni di lèioplasmosi ciclica e biciclica con adeguamento della verga manversa; la postura è parsa buona ma in realtà deficitaria alquanto in conseguenza del posizionamento alternato del braccio e della gamba destri ( in specialmodo ) al suolo. Nondimeno va considerata la perlignìte che lo ha afflitto a fine gara, in conseguenza della sèroplasmosi di livello 4 ormai calcificata tra la tromba di Eustachio e il Pelvium meniscale. Si raccomanda altamente di assumere il Beverone di Frate Canzio per favorire il rientro almeno parziale dell'osso-lipòsi esplosa tra il primo ed il secondo tempo.
ANDREA DA POMEZIA: nonostante la giovane età non ha sfigurato. Pompo-limòsi radiale e ascellare, mannìte da affaticamento seriale, masteo-anteo di categoria terza in associazione asincrona del battito regolare ( cfr. Il Cuore questo sconosciuto, di Eusebio Valdoni, ediz. Vallanzi, 1964 ), abbassamento baricentrico sotto la norma, diapalma in véllosi dinamica e sotto estensione branchiale di definizione somo-intercettoria; buono l'incedere terra-terra, meno valido quello terra-aria pur se con remore. Solo a mò di scrupolo dovrà subire la somministrazione di esa-pentaclorine per via intramuscolo e di orto-fosfo-polichèni per via estramuscolo. Sotto sforzo ha manifestato episodi di ipocondrìxectomìa che lasciano pensare a minuscole repellenze alla frenòsi.
Az. Ospedaliera Ospedali Riaffrescati
Reparto Neuro e Orto associati
Il Direttore generale
Burgnich Dr. Tarcisio
In Roma, addì 03/11/2008
ore 23,47