... all'undicesimo della ripresa eccolo scendere agevole e felpato sulla fascia sinistra, si avvita su se stesso, esegue un loop, dimentica la palla quattro passi indietro, ma la aspetta sicuro e beffardo... eccola, è tra i suoi piedi, fresca, tonda, soda... ma un vuoto di memoria lo induce alla riflessione: perchè stava lì quella fresca sera autunnale, in mutande e maglietta, sudato e puzzolente? Attorno a lui volti sconosciuti lo incitavano: "e passa sta cazzo de palla!!!!! ma che 'tte sei rincojonito??" Non li conosceva, non sapeva perchè lo chiamavano e lo ingiuriavano, gli urlavano dietro frasi irripetibili. Poi un intervento a forbice del terzino destro lo riportò alla realtà: la contusione e la distorsione conseguenti all'intervento assassino gli dolevano, certo; ma era tornato!!!! Era di nuovo in campo, anche se i suoi compagni lo avevavo scalciato fuori dalla riga bianca, all'altezza del corner, per non intralciare la ripresa del gioco. Ma era tornato. Si rialzò faticosamente, squassato dal dolore e nell'insofferenza di tutti gli altri mutandati. Camminava a fatica e gli occhi gli si riempirono di lacrime: erano di gioia. Stava finalmente riassaporando l'emozione dei dolori da footbal: guadagnò la panchina in preda all'euforia e una volta seduto iniziò a massaggiarsi la caviglia; erano anni che non assaporava queste gioie. Si leccò l'abrasione come un cane. Poi salutò tutti, si diresse verso la doccia ma non lo rivide più nessuno.

martedì 23 marzo 2010

La vittoria dell'amore sull'odio

Per gli organizzatori l'Orangina vince 107 a 2
12 a 6 per la questura

I Ramarro'ssi presentano un decreto interpretativo per far ripetere la partita


In nove miliardi (nessuno per la questura) sono accorsi all'Arena Eschilo 1 per il rientro del giocatore più rappresentativo della storia dei Verdi Ramarro'ssi appena ceduto all'Orangina. "E' stata la vittoria dell'amore sull'odio" ha dichiarato Cinti a caldo ai microfoni del Disinformatore. Ed è stata davvero una prova superlativa dove ha raccolto appalusi a scena aperta anche dagli avversari: una doppietta di pregevole fattura ed assist e giocate di prima perfettamente coadiuvato da uno straripante Asciotino e dall'onnipresente Forosetto. Il Presidente del Consiglio, che rivendica i meriti di queso ennesimo miracolo italiano, ha dichiarato: "L'avevo sempre detto che poteva avere ancora dei figli!" ricordando che da solo ha ribaltato una sentenza in giudicato della cassazione quando tutti i dirigenti Ramarro chiedevano di staccare la spina per mettere fine ad una terribile agonia. "... C'è una patologia nel nostro calcio ed è la peggiore ..." continua il milgior Premier degli ultimi 150 di storia italiana "... certa magistratura applica la tattica del fuorigioco in modo millimetrico e fa vincere tutte le partite ... per 3 mesi hanno tenuto Cinti in coma privi di ogni buon senso ... stasera sono ospite ed anch'io ho pagato la mia quota per il campo ..." per essere abbattuto dall'unica cannonata andata a bersaglio dal bomber Galanti.
Ma veniamo alla cronaca: l'Orangina schiera Natale tra i pali, Di Mario, Forosetto Ascioti Senior in difesa, Cinti con compiti di centromediano metodista (secondo un rituale anglicano) e di supporto a Ciancarini e Asciotino. La risposta degli infratinati è confusa sin dalle prime fasi: mangiano panini a ripetizione, non presentano la lista, si schierano in 8 alla fermata dello 04 barrato in via Euripide, obliterano tutti, ma hanno solo 7 biglietti, riscrivono in fretta il loro decreto interpretativo, pieno di errori, la consulta lo boccia, Napolitano lo firma lo stesso. Inviperiti, Ascone, Borelli, Leotta, Marafioti Senior e Junior, Galanti ed Esposito, entrano in campo innalzando lo striscione con su scritto "Sono mesi che hanno aperto le ostilità contro di noi" ricordando come non sia stato permesso a Maturani di partecipare alla competizione.
Scrutinando le azioni i Ramarr'ossi passano subito in vantaggio, l'Orangina chiede l'intervento dei caschi blu e ristabilita la legalità l'asse Asciotino-Cinti-Forosetto, con le incursioni sulle fasce di Di Mario e Ascioti Senior ed il blocca decreti Ciancarini, demoliscono i sempre più sfiduciati Ramarri.
Galanti ingaggia una personalissima battaglia tra il suo berretto ed i suoi piedi risultando entrambi perdenti. Sfanculato dai scuoi compagni di squadra intercetta alcune conversazioni telefoniche tra Ascone e Leotta dove quest'ultimo dichiara che per lui, nella pineta di Castel Fusano, non è possibile che le tariffe superino i 1.000 euro. Mentre lo scandalo dilaga gli Oranges macinano gioco e reti vanificando qualsiasi rimonta di quella che è stata la squadra più forte degli ultimi 7 anni.

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