... all'undicesimo della ripresa eccolo scendere agevole e felpato sulla fascia sinistra, si avvita su se stesso, esegue un loop, dimentica la palla quattro passi indietro, ma la aspetta sicuro e beffardo... eccola, è tra i suoi piedi, fresca, tonda, soda... ma un vuoto di memoria lo induce alla riflessione: perchè stava lì quella fresca sera autunnale, in mutande e maglietta, sudato e puzzolente? Attorno a lui volti sconosciuti lo incitavano: "e passa sta cazzo de palla!!!!! ma che 'tte sei rincojonito??" Non li conosceva, non sapeva perchè lo chiamavano e lo ingiuriavano, gli urlavano dietro frasi irripetibili. Poi un intervento a forbice del terzino destro lo riportò alla realtà: la contusione e la distorsione conseguenti all'intervento assassino gli dolevano, certo; ma era tornato!!!! Era di nuovo in campo, anche se i suoi compagni lo avevavo scalciato fuori dalla riga bianca, all'altezza del corner, per non intralciare la ripresa del gioco. Ma era tornato. Si rialzò faticosamente, squassato dal dolore e nell'insofferenza di tutti gli altri mutandati. Camminava a fatica e gli occhi gli si riempirono di lacrime: erano di gioia. Stava finalmente riassaporando l'emozione dei dolori da footbal: guadagnò la panchina in preda all'euforia e una volta seduto iniziò a massaggiarsi la caviglia; erano anni che non assaporava queste gioie. Si leccò l'abrasione come un cane. Poi salutò tutti, si diresse verso la doccia ma non lo rivide più nessuno.

mercoledì 3 dicembre 2008

60° ANNIVERSARIO


60° ANNIVERSARIO DELLA “DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO DI CALCIOTTO AMATORIALE”

In occasione del sessantenario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo di Calciotto Amatoriale, la nostra testata ha deciso di divulgare per intero il contenuto della Dichiarazione. Tuttavia, vista la cospicua mole del numero di articoli che la compongono si è resa necessaria una scelta editoriale drammatica: la pubblicazione sarà frazionata, ovvero proposta alla lettura con cadenza settimanale. Dopo approfondita analisi e notevole dibattito in redazione, inoltre, ha prevalso l’idea di iniziare la pubblicazione partendo dall’inizio. Seguiranno, nelle puntate future, gli articoli, prima quelli dispari e poi quelli pari e/o viceversa, per non annoiare il lettore e dar luogo ad una lettura meno superficiale. Buona lettura!

PROLOGO
La Dichiarazione Universale di Diritti dell’Uomo di Calciotto Amatoriale (d’ora in poi denominata AFHRUD: Amatorial Football/eight Human Rights Universal Declaration) , è stata redatta in contemporanea con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo
(http://it.wikisource.org/wiki/Dichiarazione_Universale_dei_Diritti_dell%27Uomo) e ne fa parte integrante. Adottata a maggioranza assoluta dall’Assemblea delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, tra il primo ed il secondo tempo supplementare, essa rappresenta il documento di riferimento per tutte le Federazioni di Calciotto mondiali, in tempo di Pace. In tempo di Guerra, le Federazioni di Calciotto dei singoli stati nazionali sono state lasciate libere, dal Legislatore, di adottare i Trattati Bellici di Pallacorda ovvero le Risoluzioni ai Conflitti redatte da Erwin Rommel, la Volpe del deserto.

IMPLEMENTAZIONE
La AFHRUD è stata implementata nel corso degli anni fino a trovare stesura definitiva e vigente nella AFHRUD-DN. Si tratta dello stesso identico documento ma rivisitato e ripunteggiato da noantri, da cui deriva la variazione della sigla identificativa. L’intervento di aggiornamento ai tempi odierni è stato reso necessario vuoi dalla recente scomparsa dei palloni fatti di carta ammalloppata o di stracci, vuoi dall’evoluzione del fondo dei terreni di giuoco (passati in brevissimi anni dalla terra nera con radiche, alla pozzolana, agli asfalti sgretonati, al cemento grezzo e infine ai fondi sintetici), vuoi infine dalla crescente consapevolezza dei giocatori di calcetto amatoriale della possibilità di incorrere nei reati previsti dai codici penali sotto al titolo DELITTI CONTRA ADVERSARIOS.

FONTI E ISPIRAZIONI
La AFHRUD-DN, ha tratto ispirazione dal dibattito che, sviluppatosi dall’antica scuola greca dei Palleggiatori è arrivato fino ai tempi nostri, culminando nelle celebri “Riflessioni in Rovesciata” del filosofo tedesco Hans-Uve Seeler, ma pur sempre passando attraverso il contributo degli studiosi Latini (Decio Minuto Regolare e Sesto Minuto Suplementare, nonché Lucio Appio Traversa ) di quelli medievali (Platìno in primis e tutta la scuola aristotèlica di Ignazio da Wembley e Gilberto da Tackle) dei rinascimentali neoplatonici (Valerio Spadone e Sulfaro Portiero) della scuola ibericoportoghese (Eusebio di Fatima, Alonso de Fascia, Gilbèrto, Eribèrto, Ernèrto, Giùèrto, Marcèrto, Riflèrto, Fallaô, Puniciaô e Paraô), e giovandosi ulteriormente del contributo dei pensatori italici tardo-rinascimentali, come Masozzo Randellatore, Furìn Benetti, i fratelli Bellugi (Uto e Udo), Tonino Carino da Ascoli. Altresì va riconosciuta fondamentale importanza ad alcune opere sfuse prodotte da illustri pensatori: “Esegesi del tacchetto in panza” di Joaquìn Peirò, “Il Tunnel Retroflesso” di Evaristo Beckam-Lossi, “Salto, dunque paro!” scritto a otto mani e quattro idiomi diversi da Lev Yascin, William Ghezzi, Jongbloed e sir Gordon Banks, con la prefazione postuma di Sentimenti IV.

PREMESSA DI PRINCIPIO
Tutti i giocatori di Calciotto nascono liberi ed eguali davanti ai Diritti; ma dietro, sono diversi per numero di maglietta, e infinitamente soli dinnanzi al loro destino.

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