... all'undicesimo della ripresa eccolo scendere agevole e felpato sulla fascia sinistra, si avvita su se stesso, esegue un loop, dimentica la palla quattro passi indietro, ma la aspetta sicuro e beffardo... eccola, è tra i suoi piedi, fresca, tonda, soda... ma un vuoto di memoria lo induce alla riflessione: perchè stava lì quella fresca sera autunnale, in mutande e maglietta, sudato e puzzolente? Attorno a lui volti sconosciuti lo incitavano: "e passa sta cazzo de palla!!!!! ma che 'tte sei rincojonito??" Non li conosceva, non sapeva perchè lo chiamavano e lo ingiuriavano, gli urlavano dietro frasi irripetibili. Poi un intervento a forbice del terzino destro lo riportò alla realtà: la contusione e la distorsione conseguenti all'intervento assassino gli dolevano, certo; ma era tornato!!!! Era di nuovo in campo, anche se i suoi compagni lo avevavo scalciato fuori dalla riga bianca, all'altezza del corner, per non intralciare la ripresa del gioco. Ma era tornato. Si rialzò faticosamente, squassato dal dolore e nell'insofferenza di tutti gli altri mutandati. Camminava a fatica e gli occhi gli si riempirono di lacrime: erano di gioia. Stava finalmente riassaporando l'emozione dei dolori da footbal: guadagnò la panchina in preda all'euforia e una volta seduto iniziò a massaggiarsi la caviglia; erano anni che non assaporava queste gioie. Si leccò l'abrasione come un cane. Poi salutò tutti, si diresse verso la doccia ma non lo rivide più nessuno.

mercoledì 15 luglio 2009

I Ramarro'ssi vincono al 90' dopo un interminabile assedio


Le Polo Nere schiacciate per tutta la partita nella propria metà campo
Divario nettissimo, ma gli infratinati vincono all'ultimo minuto su autogol



Gli Holes Blacks sembravano avere a loro disposizione tre divisioni corazzate e l’equivalente di sette divisioni di fanteria. Il concentramento di forze di difesa cosi' ingenti ha richiesto ai Ramarri molte misure ingegnose nel portare avanti i loro attacchi. Soprattutto è stato necessario, per la squadra capinata da Valia, impedire all’aviazione nemica di rendersi conto perfettamente dell’imponenza dei preparativi. Tale sforzo è stato coronato da un completo successo cosi che l’attacco si è concluso con una vera sorpresa e con il totale successo soltanto dopo 3 minuti di recupero. Sotto la luce della luna piena, quasi un migliaio di bordate da fuori area sono state scagliate sulla difesa di Ascioti Senio, Di Mario e Co. la sera del 10 luglio per tutti i 90 minuti; il tiro è stato quindi diretto contro la porta occupata a turno da Dei, Leotta, Maturani e Galanti e spesso da tutti insieme con gli obici del calibro di Ascone, Natalucci e Asciotino. Sotto la protezione del fuoco delle artiglierie, resa più efficace dai bombardamenti del gioco aereo, avanzavano spesso a suonare la carica il 3° ed il 7° corpo d'armata, comandati rispettivamente dai generali Cinti e Di Giacomo, che hanno attaccato su un fronte di quattro divisioni; l’intero 3° corpo ha cercato di aprirsi due varchi attraverso le linee fortificate nemiche trovando sempre l'opposizione degli assediati. Dietro di loro seguivano le due divisioni corazzate del 9° corpo d’armata (generale Valia) per sfruttare l’eventuale successo. Notevoli progressi sono stati compiuti sotto la protezione di un fuoco imponente; all’alba erano state create nello schieramento delle Polo Nere profonde sacche. I giocatori del genio Ramarro avevano intanto sgombrato il terreno dalle mine alle spalle delle truppe di punta; ma il sistema di campi minati non era stato sfondato in tutta la sua profondità e non vi era alcuna speranza che le forze infratinate riuscissero ad aprirsi molto presto una breccia. Più a sud, la 4° divisione lanciò diversi attacchi dal bosco della Tenuta Presidenziale, mentre la 7° divisione corazzata e la 44° divisione del XIII corpo d’armata irrompevano contro le linee difensive che stavano di fronte a loro. Con ciò hanno ottenuto il risultato di indurre il nemico a trattenere per tre giorni Carnicelli e Palmieri dietro questo tratto del fronte, per quanto contumaci, mentre la battaglia decisiva si sviluppava più a nord. Tuttavia, sino a quel momento nessuna breccia era stata aperta nel profondo sistema di campi minati e di sistemazioni difensive delle divisioni nere.
Nelle primissime ore del giorno 11 Borelli ha tenuto a rapporto rapporto i comandanti di grado più elevato, dando ordine di spingere di nuovo all’attacco prima dell’alba, in conformità alle sue istruzioni iniziali. Effettivamente, durante la giornata altro terreno fu guadagnato dopo aspri combattimenti. Negli Alti Comandi nemici c’erano stati gravi sconvolgimenti. Alla fine di settembre, Ascioti Senior era stato ricoverato in ospedale ed era stato sostituito dal generale Leotta detto "Lo Stumme de Noantri". 24 ore dopo l’inizio della battaglia "Lo Stumme de Noantri" mori in seguito ad un attacco cardiaco; su richiesta di Maturani, Ascioti Senior lasciò l’ospedale e riprese il comando della difea nel tardo pomeriggio riportando le posizioni a quelle del giorno 10. A questo punto la 9° divisione australiana, agli ordini del generale Asciotino, fece una nuova ed efficace puntata in direzione nord, poi verso ovest, cambia direzione verso est e dalla sacca verso il mare, ha raggiunto la Sardegna, ha intercettato tutte le navi Tirrenia di ritorno verso il continente, è stato fermato su una boa al largo di Civitavecchia dall'esasperato Natale che ha prima mollato la famiglia e poi ha ripreso i suoi gradi di Comandante Supremo. Arrivò allora l’ordine di Di Mario che proibiva qualsiasi ritirata, ma la decisione non era più nelle mani degli Holes Blacks.
Nelle prime ore del giorno 11, la 5° brigata scatenò un fulmineo attacco a otto chilometri a sud del centro sportivo Babel, che ebbe pieno successo. La battaglia era ormai vinta per i Verdi Ramarro'ssi e la via era aperta ai loro giocatori per inseguire il nemico attraverso il campo deserto ormai sgombro di ostacoli.


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