... all'undicesimo della ripresa eccolo scendere agevole e felpato sulla fascia sinistra, si avvita su se stesso, esegue un loop, dimentica la palla quattro passi indietro, ma la aspetta sicuro e beffardo... eccola, è tra i suoi piedi, fresca, tonda, soda... ma un vuoto di memoria lo induce alla riflessione: perchè stava lì quella fresca sera autunnale, in mutande e maglietta, sudato e puzzolente? Attorno a lui volti sconosciuti lo incitavano: "e passa sta cazzo de palla!!!!! ma che 'tte sei rincojonito??" Non li conosceva, non sapeva perchè lo chiamavano e lo ingiuriavano, gli urlavano dietro frasi irripetibili. Poi un intervento a forbice del terzino destro lo riportò alla realtà: la contusione e la distorsione conseguenti all'intervento assassino gli dolevano, certo; ma era tornato!!!! Era di nuovo in campo, anche se i suoi compagni lo avevavo scalciato fuori dalla riga bianca, all'altezza del corner, per non intralciare la ripresa del gioco. Ma era tornato. Si rialzò faticosamente, squassato dal dolore e nell'insofferenza di tutti gli altri mutandati. Camminava a fatica e gli occhi gli si riempirono di lacrime: erano di gioia. Stava finalmente riassaporando l'emozione dei dolori da footbal: guadagnò la panchina in preda all'euforia e una volta seduto iniziò a massaggiarsi la caviglia; erano anni che non assaporava queste gioie. Si leccò l'abrasione come un cane. Poi salutò tutti, si diresse verso la doccia ma non lo rivide più nessuno.

mercoledì 19 novembre 2008

Due Calzini: Ladro o remake di "Balla coi Lupi"?

Dire che sui campi di calcio, professionisti e amatoriali, le avevamo viste tutte non corrisponde al vero. Possiamo affermare con certezza pressoché assoluta che si tratta di un grosso falso storico. No, non le abbiamo viste tutte e non le vedremo tutte ancora. NO. Io dico NO. NON CI STO!
Quello che è accaduto nell'immediato dopogara chiude una delle pagine più cupe della solidarietà umana, della fratellanza e del "volemose bene". Ma al tempo stesso è un lacerante grido di speranza. E' come dire, ora e sempre: "NO. NON CI STO!".
Del resto gli armadietti, a scuola come nelle palestre, sono stati da sempre il teatro preferito dai grandi campioni, del tackle o della criminalità. A margine, sempre, di piccoli e grandi drammi amorosi. Cotte mai confessate, infatuazioni a senso unico e cocenti delusioni, ma anche bigliettini e occhiate furtive preludio a romantiche storie o a maliziosi pensieri.
A pochi minuti di distanza dalla straordinaria performance sul campo, Martinis mette in scena un fuori programma da vero fuoriclasse: continuando a parlare con Albanese Claudio I fruga nella gettonatissima borsa di Maturani e ne estrae i due calzini Dublo in filo di scozia sfavillanti. In un istante tutti finalmente ricollegano il motivo per cui Martinis abbia giocato l'intero incontro sotto lo pseudonimo di Abele Bikila e a piedi scalzi: scaltro nella vita come in campo, fin dal parcheggio aveva programmato il gesto sopraffino, non per lasciare il Maturani in mutande bensì senza calzini!
Il finale è un'epopea degna dei migliori condottieri: li guarda, li accarezza se li infila. Maturani, che aveva appena investito parte della sua tredicesima non detassata nell'acquisto ad un'asta su ebay per l'ultimo paio di calze per uomo prodotto dalla strepitosa DubloFilati, accortosi della maestria dell'Arsenio Lupin de Noantri, accompagnato misteriosamente da un assolo acustico di Francone Mussida lancia il suo avvertimento a Martinis:

"... COTONE COMUNE ... PER GENTE SPECIALE ...
COTONE SPECIALE ... PER GENTE COMUNE ...
... MA E' LA BORSA SBAGLIATA!!"


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